STREET ART: FOCUS ON "GRAFFITISMO"

Continua il viaggio nella Street Art: il Graffitismo
 
FineArtsMart è attenta a tutte le forme d'arte esistenti, siano esse convenzionali, insolite, anticonformiste o semplicemente simili a un hobby. Su fineartsmart.com potete trovare una vastissima gamma di prodotti per le Belle Arti scelti e pensati proprio sotto questa luce e speriamo di poter offrire al più presto una serie prodotti adatti a writers e appassionati di Street Art; ci stiamo lavorando seriamente!
Nel frattempo ricordate che la Urban Art si sta muovendo sempre più verso l'espressione su tela e FineArts propone una scelta molto ampia di misure (anche tele in rotolo) su cui poter esprimere i propri Graffiti: visitate la sezione Fam qui.

Uno dei famosi Street Art Work di Banksy approdato su tela, per tele canvas e in rotolo visitate www.fineartsmart.com

Se foste invece seriamenti intenzionati ad applicare la vostra fantasia e la vostra sensibilità artistica a materiali più classici come i colori a olio, acrilici, a tempera o acquarello o foste dei bravi fumettisti o designer accedete al catalogo online per scegliere tra i migliori marchi già offerti da Fam e approfittate pure delle PromoFam settimanali (FamBlog sulle PromoFam).
 
Detto questo passiamo al post di oggi che è un po' la continuazione del FamBlog della scorsa settimana dedicato alla storia della Street Art (se volete rinfrescarvi la memoria cliccate qui).

 
 
Oggi ci focalizziamo sull'analisi della corrente artistica più significativa dell'Arte Urbana ovvero il Graffitismo (o Writing per quanto riguarda lo studio delle lettere) che assieme ad altri metodi d'espressione come la Sticker Art o la Stencil Art va a comporre il ventaglio di possibilità offerte dalla Street Art.
 
Il Graffitismo , non solo Writing:
 
Spesso capita di parlare di Graffiti Art usando il termine Writing; questo è un errore comune in quanto il Graffitismo riguarda l'atto creativo manifestato su spazi urbani pubblici che prevede, tramite l'uso di bombolette spray, pennarelli o colori indelebili, la diffusione della propria opera che coincide con un disegno mentre il Writing è l'atto creativo che prevede la creazione di un murales a forma di scritta con, alle spalle, un vero e proprio studio grafico delle lettere. Murales in entrambe i casi dunque, ma la Graffiti Art si esprime tramite figure mentre il Writing tramite lettere, spesso usate per identificare il proprio nome d'arte (detto tag) diffondendolo come fosse una sorta di logo. Se ci pensiamo, d'altronde, è lo stesso termine "writing" a suggerirci il suo reale significato dato che la traduzione corretta risale proprio all'azione di "scrivere", ovvero utilizzare delle lettere e non delle figure. I writers sono una vera e propria via di mezzo tra il mestiere di grafico e quello di artista, il tutto condito da una buona dose di filosofia urbana; dalle loro menti nascono veri e propri stilemi e molteplici alfabeti da utilizzare per i propri tag.

Esempio di Tag Alphabet

Detto ciò passiamo a dare una definizione generale di Graffitismo: esso indica una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano. Il fenomeno, ricordando la pittura murale (murales, ovvero, disegno sul muro) è da alcuni spesso associato ad atti di vandalismo, poiché numerosi street artist utilizzano come supporti espressivi mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico.
Per ovviare al problema alcune amministrazioni cumunali hanno trovato seri accordi con i writers più coscienziosi e rispettosi (FineArts vuole sottolineare fortemente come gli artisti urbani non siano affatto tutti vandali!!) mettendo a loro disposizione delle "hall of fame", ovvero degli spazi a disposizione degli artisti urbani in cui dipingere legalmente. Spesso si tratta di muri esplicitamente dedicati all'espressione della Spray-can art (arte della bomboletta spray) o di luoghi siti in periferie degradate, di poco interesse o difficilmente raggiungibili in cui, per un tacito accordo con gli organi deputati al controllo dell'ordine pubblico, si lascia carta bianca agli spray-can artist che possono così dipingere con una relativa tranquillità.

Ogni artista della bomboletta tende a sviluppare il proprio stile e la propria personalità e non è cosa rara, soprattutto negli ultimi anni, che l'evoluzione sia andata spesso incontro al favore commerciale trasformando il Graffitismo in Graffiti Design a servizio di settori come la moda e l'abbigliamento. Obey, ad esempio, ha fatto della sua arte e delle sue capacità un vero e proprio business, proiettandole sulle magliette dei ragazzi di tutto il mondo che vestono streetwear. C'è chi è d'accordo e chi, tra i puristi della Street Art, storce il naso definendo l'Arte Urbana come non "vendibile" perchè anticonformista e contro le politiche commerciali di sua natura.

Il Gigante di Obey, oggi marchio inconfondibile dell'artista e dell'omonima linea di streetwear

Le opinioni sono tante, ciò che resta certo, per quanto ci riguarda, è che la Street Art meriti in qualsiasi caso di essere trattata con i guanti come vera e propria Arte con la A maiuscola!

Storia del Graffitismo:
 
Le origini del Graffitismo possono essere fatte risalire all'abitudine dei soldati alleati nel corso degli anni Quaranta di disegnare lo scarabocchio Kilroy, ma il vero punto di partenza sono la Filadelfia degli anni Sessanta e, in seguito, la città di New York degli anni Settanta e della prima metà degli Ottanta. Sono proprio le periferie e i ghetti della Grande Mela a fare da terreno fertile per la crescita di quello che sarebbe poi divenuto un movimento globale non solo dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista del pensiero e dello stile di vita.



I due nomi che aprono la strada al Graffitismo soprattutto per quanto riguarda la corrente dell'Aerosol Art sono quelli di Taki 183 e di Rammellzee. Tra il 1972 e il 1975, si intravedono i primi pezzi che prevedevano uno studio e un ingrandimento delle proprie firme con un inspessimento delle lettere e con delle prove tecniche di riempimento e di contorno (detto outline). Di pari passo con la crescita della Graffiti Art cresceva, ovviamente, anche il movimento contrario a questa pratica; i primi tentativi di repressione coincidevano con una semplice pulizia delle carrozze e dei vagoni che venivano usati come "tele" urbane su cui esprimersi e, negli anni seguenti, iniziarono ad essere erette delle recinzioni attorno ai luoghi preferiti dagli street artist facendo circolare pattuglie cinofile attorno alle recinzioni stesse.


 
L'arte, però, è ben difficile da fermare e i writers continuarono per anni a sfidarsi, innalzando il livello delle creazioni e migliorando qualitativamente le proprie opere e capacità toccando picchi eccezionali. Tra gli anni Ottanta e Novanta in America (ma anche in Europa) si affacciarono una serie infinita di nuovi stili (loop e nuvole ad esempio) e vennero perfezionati quelli già esistenti con l'aggiunta di sfondi, immagini tipografiche, personaggi di cartoni animati (puppets), forme rubate alla segnaletica stradale o alla logotipia. Aumentavano le idee e aumentavano anche le dimensioni delle opere divenendo ancora più elaborate e colorate con la tendenza Wild Style.
 
E in Europa? Anche il nostro continente non fu da meno e, soprattutto grazie alla diffusione del film "Wild Style" (1983, Charlie Ahearn) e dello storico documentario "Style Wars" (1983, Tony Silver), che illustravano la vita metropolitana dei graffiti di New York, il fenomeno della Graffiti Art riuscì a diffondersi anche da noi trovando un buon terreno su cui seminare le proprie idee; città italiane come Roma, Milano, Padova o Bologna sono l'esempio nostrano della riuscita di tale impresa!

La copertina di Style Wars, documentario hip hop sulla Street Art
 
Aerosol Art e Graffiti Logo, evoluzione naturale del Graffitismo:
 
Abbiamo ammesso che il Graffitismo sia oggi categoria madre ma in un certo senso anche figlia del Writing, questo perchè i primi esperimenti quando si prende in mano un qualsiasi materiale in grado di scrivere o colorare si fanno generalmente giocando con il proprio nome. Abbiamo anche precisato che, però, il Graffitismo non si è fermato al Writing e si è evoluto utilizzando la bomboletta per creare veri e propri disegni e figure e dando vita a quella che viene definita Aerosol Art.
 
Essa è stata una delle prime espressioni artistiche accostate al Graffiti writing. Si tratta dell'utilizzo della bomboletta spray con applicazioni pittoriche aerografiche simili alle produzioni aerografiche convenzionali; dapprima ha arricchito di significato le scritte graffiti connotandole e rendendole appetibili al grande pubblico e, successivamente, ha trovato una propria indipendenza e dignità artistica. Molti aerosol artist sono anche graffiti writer ma emergono sempre più figure che fanno dell'Aerosol Art sia un punto di partenza che di arrivo. Essa si configura quindi come una tecnica pittorica aerografica spesso associata alle produzioni graffiti writing ma vive anche di vita propria.
 
Per quanto riguarda il Graffiti Logo, invece, esso si delinea quando alcuni graffiti writer cominciano ad associare il proprio nome ad un'icona che viene riprodotta serialmente sulle superfici di contesti urbani. Questo fenomeno espressivo è stato protagonista delle prime esperienze di Street Art a livello internazionale connotando molti artisti di successo. La prima street artist in Italia ad usare nuove tecniche espressive quali la riproduzione del logo e le pitture monumentali per mezzo di spray e tempere è stata Pea Brain a Bologna all'inizio degli anni Novanta, precedendo la "nouvelle vague" di Street Art che sta nascendo da qualche anno a questa parte. Ve la ricordate? Ne avevamo parlato anche nel FamBlog della settimana scorsa!

Pea Brain e la famosa "ochetta volante"
 
Rapporto tra Graffitismo e Arti Maggiori: il Post Graffiti Art

Il Graffitismo si è trovato molto spesso in conflitto con le amministrazioni pubbliche ma non solo; il dibattito è spesso aperto anche con chi si occupa di arte un po' più convenzionale e classica spesso definita con il termine Arti Maggiori. FineArts crede che non esistano arti maggiori o minori ma che tutte le forme d'espressione detengano pari dignità (è per questo che vuole arrivare a proporre dei prodotti utili davvero a tutti gli artisti, qualsiasi sia la loro forma di comunicazione), tuttavia capita non di rado di ascoltare opinioni contrarie all'affermare che il Graffito possa essere considerato come un'arte a tutti gli effetti.

Dall'incontro/scontro tra Arte convenzionale (come il classico dipinto su tela ad esempio) e Arte non convenzionale (la Street Art appunto) è nata una corrente tutta particolare che si interpone tra questi due mondi: il Post Graffitismo. La differenza con lo storico e tradizionale Graffiti Writing sta nel campo di applicazione delle produzioni dello street artist che diviene un po' meno "street" (nel senso più selvaggio del termine) e un po' più "artist" (ovvero più vicino all'approccio convenzionale delle cosiddette Arti Maggiori); in pratica un post graffiti artist si cimenta nella Urban Art applicata a discipline più convenzionali confrontandosi anche con creativi che non hanno un'importazione legata per forza al gusto della Graffiti Art (spesso anche con canali espressivi convenzionali o innovativi come le arti digitali e i new media, quindi Arte convenzionale in senso molto ampio, non solo classico).



Si tratta del Graffito Contemporaneo, qualcosa che si distacca sempre più del tutto dal Writing e dallo studio delle lettere e che sviluppa la Street Art figurativa con opere che non sono solo emozionalmente di grande impatto visivo (come l'Aerosol Art degli anni Ottanta e Novanta) ma hanno qualcosa da dire, possiedono un significato serio e impegnato o sono metafore usate per descrivere una filosofia o un pensiero anche su temi di interesse pubblico anche con metodi diversi dal classico muro su cui gettare le proprie idee. Proprio come la tradizione delle grandi Arti Maggiori, il Post Graffitismo diventa interprete del proprio tempo e testimonianza della nostra contemporaneità lasciata in dono alle generazioni future. Nulla di meno di ciò che hanno fatto grandi artisti come Picasso ad esempio che con "Guernica" ci ha permesso di provare oggi tutto il dolore e la confusione della passata Guerra Civile spagnola.
 
Conflitto con l'amministrazione pubblica e le forze dell'ordine: la legge in Italia cosa dice?
 
FineArts è convinta che qualsiasi forma d'arte vada tutelata ma è anche convinta che il valore e il rispetto del suolo pubblico e degli spazi comuni come muri, treni, capannoni e quant'altro siano indubbiamente da non tralasciare. La via di mezzo sta dunque nella consapevolezza degli street artist incrociata con l'elasticità mentale delle amministrazioni comunali; le due fazioni dovrebbere venirsi incontro, come già accade in alcune città, accordandosi su ambienti appositi in cui esprimere questa forma di comunicazione accattivante, diretta e soprattutto gratuita per quanto riguarda il pubblico.
 
In Italia, il Codice Penale all' Art. 639 Deturpamento e imbrattamento di cose altrui recita:
 
"Chiunque, fuori dei casi preveduti dall'articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103.
 
Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro.
 
Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro.
 
Nei casi previsti dal secondo comma si procede d'ufficio."
 
FineArtsMart invita perciò writers, street artist, sticker artist e chiunque si armi di pennarello, bomboletta o altro materiale che può "lasciare il segno", a rispettare tali regolamenti pretendendo di avere spazi appositamente dedicati in cui poter sbizzarrire la propria creatività all'interno del proprio ambiente urbano in cambio di un trattamento educato degli spazi urbani comuni tutelati nella loro essenza, magari storica, e quindi non deturpabili, anche qualora si trattasse di un'opera grandiosa nella mente dell'artista urbano. Vi ricordiamo inoltre che esistono le tele e che sempre più artisti della bomboletta di esprimono anche su di esse e non per forza su un muro (oppure scelgono addirittura altri supporti ancora più creativi come ad esempio vecchi skateboard); qualora foste interessanti a procurarvi un po' di telai su cui creare ricordatevi del vasto assortimento su FineArtsMart sezione Tele per dipingere!

Il Graffito è sempre più comune su tela, per canvas di tutte le dimensioni (anche tele a rotolo) visitate Fine Arts Mart qui
 
 
Infine, nel caso in cui vogliate esprimervi con altri metodi o materiali più classici all'interno del vostro atelier piuttosto che su muro vi ricordiamo di visitare www.fineartsmart.com e scegliere i prodotti più adatti a voi al migliore prezzo presente sul mercato!

STAY FAM, LET'S GIVE ART A CHANCE!




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